Nei primi mesi in cui ho ricominciato a collezionare carte dei Pokemon, sono incappato più volte in questo termine così esotico, vedendolo spesso collegato a carte apparentemente “normali”.
In questo articolo vi insegnerò a distinguere una carta Shadowless da una che non lo è, estendendo questa guida anche per gli altri prodotti Wizards da cui queste carte derivano.
Shadowless, letteralmente “senza ombra”, è un termine che va a riassumere una serie di differenze grafiche che hanno caratterizzato SOLO i prodotti del SET BASE e SOLO in lingua INGLESE.
Le definisco differenze perché non ritengo siano stati degli errori commessi dai grafici Wizards, ma piuttosto che le prime stampe fossero poi state migliorate con più calma nelle versioni successive.
Tutte le carte in lingua inglese che presentano il simbolo Prima Edizione (1st Ed.) sono Shadowless ad eccezione di Machamp, che essendo sempre Prima Ed., esiste in versione SL e non. Il problema ovviamente si pone con le carte Unlimited che, in assenza del bollino, vanno identificate con degli accorgimenti.
Per il paragone utilizzeremo proprio un Machamp First Edition:
Ad una prima vista si, le carte sono diverse, ma quanto?
Come prima cosa noterete che il disegno di Machamp nella carta Shadowless è più scuro, questa differenza è dovuta ad una maggiore saturazione applicata nei colori degli artwork.
Andiamo ora nel dettaglio:
Le famose ombre che mancano sono ben visibili in questo confronto della parte laterale e inferiore del riquadro contenente il Pokemon. In generale la correzione è avvenuta per far si che il riquadro abbia un effetto molto più rilevato e tridimensionale, a differenza delle prime stampe dove il box risulta piatto, come se fosse incollato allo sfondo. Il riquadro delle caratteristiche invece risulta molto più sfumato e meno leggibile (notare la scritta Superpower), successivamente corretto per risultare ben leggibile e omogeneo. Passiamo ad altri dettagli:
Nelle carte Shadowless i punti vita (HP – Heath Points) hanno un carattere molto sottile, a differenza delle carte corrette che hanno la scritta in grassetto; negli attacchi invece le carte sono state modificate in modo da avere la scritta, in questo caso “Seismic Toss”, più grande e leggibile.
Un altro dettaglio che vediamo dal riquadro dell’attacco sono le energie che risultano generalmente decentrate e scure nelle prime stampe, in particolare l’energia neutra che risulta quasi grigia.
Infine il dettaglio secondo me più importante, che vi darà la certezza assoluta di trovarvi di fronte ad una rara Shadowless:
I Copyrights presenti tra il nome dell’illustratore e la numerazione/rarità della carta presentano un refuso. Infatti nelle Shadowless è presente la ripetizione dell’anno 1999 sia in forma ridotta, che estesa di fianco alla scritta Wizards. Nella versione corretta è stato deciso di mantenere quest’ultima a discapito della forma ridotta.
Quest’ultimo dettaglio, almeno secondo la mia esperienza, risulta il più immediato da ricercare, soprattutto controllando molte carte insieme.
I particolari risultano gli stessi per tutte e 102 le carte appartenenti al set base, che siano holo, rare, non comuni o comuni.
Esistono poi addirittura delle differenze all’interno dello stesso set Shadowless, che dimostrano una serie di correzioni intermedie, che poi sono diventate definitive con il set unlimited.
Un esempio è il Pikachu Red Cheeks:
Pikachu Shadowless: Yellow Cheeks vs Red Cheeks. Foto di pokemon_envy (Click sull’immagine –> Instagram)
Inizialmente Pikachu era stato ritratto con con le guance (Cheeks) di colore rosso, in accordo con l’artwork originale di Mitsuhiro Arita. Questo dettaglio, forse non più ritenuto esteticamente accettabile da parte di Nintendo, è stato corretto in una versione successiva Shadowless, senza il permesso dell’illustratore, con il colore giallo. Questa modifica è stata poi mantenuta in tutte le altre ristampe, rendendo il Pikechu Red Cheeks più raro e caratteristico, probabilmente uno dei misprint più famosi nel mondo TCG.
Charizard, Blastoise e Venusaur Holo in versione Shadowless. Foto di 100charizards (Click sull’immagine –> Instagram)
Hitmonchan Holo in versione Shadowless.
Foto di pokemongreatness (Click sull’immagine –> Instagram)
Come per le carte anche le prime versioni dei pacchetti hanno subito un restyling grafico, il che risulta molto utile in ambito collezionistico. Le bustine che presentano le caratteristiche Shadowless hanno infatti un’alta probabilità (ma non certezza) di contenere 11 carte della stessa, rara, tipologia.
Le differenze risultano evidenti:
1) La scritta TRADING CARD GAME, inizialmente posizionata nella parte bassa del pacchetto, è stata ricollocata nella parte alta sotto la scritta Pokemon. Inoltre le tre carte aperte a ventaglio sono state rimosse.
2) La scritta “11 Tradable Game Cards” è stata sostituita con “11 Additional Game Cards“.
Esistono poi moltissimi altri dettagli come l’altezza della sigillatura, la saturazione ecc ma risultano tutte secondarie in quanto già con questi due dettagli potete facilmente distinguere le differenze.
Per quanto riguarda il retro della bustina, avete tutti presente il bollino ESPERTI che identifica i prodotti di espansione?
Nei pacchetti Shadowless questo bollino risulta assente:
In questo caso il logo Wizards non è da considerarsi una differenza, in quanto la foto del bollino ESPERTI è di un pacchetto Italiano, stampato quindi in Belgio.
A questo punto la prossima domanda è “come si fa a sapere da quali box arrivano i pacchetti Shadowless?”
I box che possono contenere pacchetti Shadowless sono facilmente distinguibili per una caratteristica così iconica da averli ribattezzati “Green Wings” ovvero ali verdi, ma le ali di cosa?
Naturalmente quelle del lucertolone più amato nel Trading Card Game:
Venne scelta questa illustrazione per rappresentare la parte laterale dei box “Shadowless“, ma ricordate, come per i pacchetti, questa caratteristica non assicura al 100% la presenza dei pack Shadowless al suo interno; è solo un prerequisito per un’analisi più dettagliata.
Decisero in un secondo momento di sostituire l’illustrazione di Mitsuhiro Arita con un’altra famosa illustrazione ad opera di Ken Sugimori. Questa scelta fu adottata, penso, per rendere la grafica omogenea a quella che ritroviamo sui pacchetti.
Anche gli artwork rimasti invariati presentano delle minime differenze, in generale tutto è raffigurato più in primo piano, comprese le carte presenti sulla linguetta superiore.
Esiste però un particolare, presente sul fondo dei box, che gioca un ruolo molto importante nella ricerca del reale contenuto.
A parte l’evidente cambio di dimensione dei marchi CE e riciclo, il vero dettaglio sono i “Country Code” ovvero i rispettivi recapiti fisici e telefonici delle diverse sedi della Wizards of The Coast nel mondo.
La mancanza nei Green Wings, potrebbe essere stata una dimenticanza, oppure la loro presenza è stata resa necessaria più tardi, vista la successiva distribuzione del set in altri continenti.
Questo dettaglio, unito all’assenza di loghi Wizards sulla pellicola del box sealed, assicura un’altissima probabilità (vicina al 100%) di reperire al suo interno 36 bustine Shadowless. Le stesse due caratteristiche, insieme alle altre elencate, sono presenti nei box “1st Edition” Green Wings inglesi, permettendoci di ordinare cronologicamente e con certezza gli aspetti dei due box.
Ovviamente, giusto per mischiare un pò le carte in tavola, esistono anche dei Green Wings che presentano i codici sul fondo del box e i loghi sulla pellicola.
Vi lascio con il video di MagikarpFlail che mostra più da vicino entrambe le tipologie di box Shadowless nella loro diversa sigillatura:
Questa è una domanda che viene posta spesso a chiunque si avvicini al mondo del sigillato, generalmente accompagnata da altri aggettivi tipo pazzo, folle, masochista.
Partiamo dal presupposto che esistono diverse tipologie di collezionismo riguardanti le carte dei Pokemon; è raro che una persona rientri in una sola di queste categorie mentre è più probabile che due o tre di queste siano strettamente correlate.
Di seguito alcune:
1) Carte sfuse (rigorosamente catalogate per set, nei raccoglitori)
2) Carte gradate (PSA/BGS o altre tipologie di grading)
3) Prodotti sigillati (nuovi, mai aperti)
4) Empty (prodotti tipo box/bustine vuoti)
5) Prodotti promozionali (cataloghi, poster, riviste e adesivi)
6) Singoli Pokemon (tutte le carte/prodotti che raffigurano quel Pokemon in particolare)
7) Generazione/Brand (Wizards, Topps, Ex e così via)
Queste sono solo le prime che mi vengono in mente e ognuna di esse si fonde con le altre per creare collezioni uniche, proprio come i loro proprietari.
Un esempio lo trovate nel video sotto, dove questa ragazza mostra la sua collezione di 1000+ carte raffiguranti Pikachu.
Ma torniamo all’argomento principale di questo articolo, ossia i prodotti sigillati.
Per capire il punto di vista di un collezionista sealed, in particolare di uno che colleziona articoli Wizards, proverò ad utilizzare una similitudine:
Immaginate che venga rinvenuto lo scheletro di un Tyrannosaurus rex perfettamente conservato (nel nostro caso un Booster Box sigillato), in qualche scavo negli Stati Uniti. Lo scheletro intero è in grado di raccontare una storia e preservandolo nel suo stato originale risulta un pezzo unico nel suo genere, degno di essere esposto in un grande museo naturalistico.
Una bella storia a lieto fine insomma. Invece no. Lo scheletro è costoso intero, non ci sono molti musei in grado di acquistarlo; così viene comprato da un imprenditore, separato in centinaia di ossa (singoli Booster o carte sfuse), che vengono vendute, più facilmente, ad altrettanti collezionisti felici di possedere un nuovo osso di dinosauro da aggiungere alla loro collezione di specie (Set).
Che ruolo ha il collezionista sealed in questa storia? Beh lui è l’esperto di paleontologia, che non è riuscito a trovare i fondi necessari per aggiudicarsi il T-Rex all’asta. Osserva impotente l’ennesimo mucchio di ossa che viene lanciato in un mercato già saturo di articoli simili.
Torniamo con la memoria alla fine degli anni ’90. Sei appena uscito da scuola, il weekend è appena iniziato e riesci a convincere i tuoi genitori a portarti a comprare un pacchetto dei Pokemon.
Quel momento lo stai aspettando da tutta la settimana e mentre cammini pensi a quale Pokemon, raffigurato sulla bustina, ti porterà fortuna.
Hai la bustina in mano, potrebbe esserci qualsiasi cosa dentro, anche 11 Charizard, non lo puoi sapere. Così lo apri e… wow…. un Pidgeotto non brillante, e adesso cosa mostro lunedì ai miei compagni?
La mia personale teoria è che chi, come me, ama le bustine sigillate non abbia avuto particolarmente fortuna con gli sbustamenti da bambino e, non avendo collegato quella sensazione di felicità alle carte trovate, tenta di ricostruire quella sensazione di infinita possibilità che ti può regalare soltanto una bustina chiusa.
Una bustina sigillata non può deluderti, continuerà sempre ad avere 11 Charizard al suo interno, è solo aprendola che verrai deluso dalla trainer… rara… non holo. A meno che ovviamente non la pesi, ma di questa pratica barbara parleremo meglio in un altro articolo.
A questa cosa subentra poi la voglia di ricostruire una storia. Una storia che soltanto i prodotti sigillati possono raccontare. Perchè molto spesso, più che la bellezza o la rarità dell’oggetto in se, la cosa unica è come, dal 1999, sia riuscito ad arrivare fra le tue mani nel 2020 con ancora la pellicola perfettamente tirata o la linguetta perfettamente attaccata.
Vorresti davvero commettere un gesto così brutale e rompere la magia che si è portata dietro per 20 anni?
Se la risposta è: SI. Sei una brutta persona.